La Fiera delle meraviglie?

Dopo tanta (troppa) latitanza, ecco che torno, anche se loro per raccontarmi.
 
Vi racconto che sono stata a Bologna, alla cinquantaduesima edizione della Children's Book Fair, la mia quarta.
Ancora una volta sono rientrata rifocillata, ricaricata, eccitata, stremata. Tre giorni in piedi, a girare tra gli stand, carica di borse che non fai in tempo ad entrare e già pesano un botto, a curiosare tra le copertine colorate, a scoprire novità belle, a sentire di progetti (qualcuno brutto!), a fare chiacchiere con colleghi e autori. Soprattutto colleghi.
 
Ecco, quello di cui voglio rendervi partecipi è un po' di ciò che mi sono portata a casa.
Oltre alle considerazioni generali, che potrebbero anche riconfermare ciò che già avevo espresso due anni fa in merito alla sensazione di poca considerazione da parte degli altri "esperti del settore", che non è cambiata, devo ammettere che quest'anno ha preso il sopravvento il calore, l'amicizia, la condivisione tra noi, dove per noi, intendo i Librai indipendenti.
 
Perché tante delle ore passate passeggiando tra gli stand è volata così, facendo quattro chiacchiere. Anche serie, certo, mica solo ciccia-bu-bu. E l'incontro di lunedì pomeriggio, cui hanno partecipato amici e colleghi da tutto lo Stivale è stato per me davvero illuminante. I dettagli magari prossimamente.
 
Di questa fiera ho amato principalmente due cose: la prima è stata la mia caccia ai Silent books, il mio penultimo amore (perché l'ultimo lo sanno solo pochi intimi amici e non è il caso di scriverlo pubblicamente: internet oramai non ha confini e non vorrei che questo post finisse dritto dritto nelle mani del soggetto in questione, così che la mia reputazione di libraia-mamma-compagna-seria sarebbe rovinata per sempre!).
Dicevo che, considerato che quest'anno era sola, in treno e senza socio che passasse a Bologna per una cena insieme e per il ritiro delle borse pesanti, ho gentilmente glissato i cataloghi delle case editrici concentrandomi solo sui libri imperdibili.
E quanti erano...
 
Alla libreria internazionale ho acquistato un Silent bellissimo, si intitola "Une journée à Pékin" di Sun Hsin-Yu. Mi sono immersa nei dettagliati disegni, a fini tratti neri su fondo bianco, che raccontano il viaggio di una bambina in abitino rosso che, incuriosita, segue un gatto nero dal muso bianco tra le vie della grande città attraverso la sua ricca storia, fatta di particolari e monumenti.
Sono rimasta incantata e non ho resistito pensando a quanto sarà bello leggerlo con i bimbi che parteciperanno al nostro campus estivo, quando, a bordo di una mongolfiera, viaggeremo per il mondo con la fantasia.


Evidentemente era destino che fossi anche io attratta dai gatti, perché il secondo Silent, che non sono riuscita a lasciare a Bologna, si intitola "Deček in Hiša" (trad. "Il ragazzo e la casa") di Maja Kastelic, autrice slovena, che narra con maestria di illustrazioni meravigliose, la semplice storia di un bimbetto curioso che segue un gatto fino in una soffitta...


Il terzo libro non sono purtroppo riuscita a farlo mio..."Le colis rouge", di Clotilde Perrin. Era esposto allo stand di una casa editrice francese in cerca di editori stranieri, speriamo solo ne abbia trovato uno italiano...

Qui c'è uno strano ometto con cappello, in bicicletta, che porta in giro (o segue?) un misterioso pacchetto rosso attraverso strani mondi in cui, facendo attenzione ai dettagli, si scoprono nascosti personaggi familiari...
 
La seconda cosa che ho portato a casa (stretto al cuore a dire il vero) è l'incontro con Aidan Chambers che ieri ci ha parlato per due ore del suo libro, pubblicato 20 anni fa in Inghilterra ed ora rivisto, tradotto e pubblicato da Equilibri: "Il lettore infinito".
Ma questo ve lo racconto domani.
 

Programma di Marzo e un po' di Aprile...

Sabato 7 Marzo 2015
Lettura di "Il mostro che amava le storie" e a seguire laboratorio di manipolazione con pasta di bicarbonato.

Dalle 10,00 alle 11,00 e dalle 11,30 alle 12,30
Da 3 anni
Costo € 8,00
 
Sabato 7 Marzo 2015
Ore 16,00
DONNE D'ARTE, DONNE DI CULTURA, DONNE DI CORAGGIO Iniziativa organizzata dalle librerie indipendenti per ragazzi in occasione della festa dell'8 Marzo 2015 Reading teatrale tratto dall'omonimo fumetto vincitore del premio Andersen 2014. Liberamente interpretato dai ragazzi del club dei lettori "Oh bella, spariamo perle" Incontro per tutti, da 10 anni in su. Ingresso libero e gratuito

Domenica 8 Marzo 2015
Ore 16,00
"A casa di Maria"

Iniziativa organizzata dalle librerie indipendenti per ragazzi in occasione della festa
dell'8 Marzo 2015.
Presentazione del libro "Dalla parte dei bambini, la rivoluzione di Maria Montessori", di Daniela Palumbo a cura di Cecilia Quagliana, Direttrice Didattica de "La casa dei bambini", scuola Montessori di Milano.

Aperto a tutti: ragazzi, genitori e insegnanti.
Ingresso libero e gratuito.

Sabato 14 Marzo 2015
"La bici sCATENAta"
Lettura e laboratorio creativo-meccanico con Beppe
dell'associazione "Ciclofficina gasolio" di Cologno Monzese.
Ore 10,30
 Da 6 anni
Costo € 6,00
 
Sabato 21 Marzo 2015 
Leggendo il racconto “ Cosa dicono le cose “, di Anna Cairanti e Giuseppe Mazza, scopriremo che ogni oggetto può parlare: basta chiedergli di farlo. A seguire, un laboratorio sull’ascolto.
Ssshhh…cosa dice il muro?
Dalle 10,00 alle 11,00 oppure dalle 11,30 alle 12,30
Da 3 anni
Costo € 10,00 (fratelli maggiori da 5 anni € 5,00)

Martedì 24 Marzo 2015 ore 21,00
Incontro "Leggere insieme...ancora"
per parlare di ... ALBERI
Incontro per adulti amanti dei libri per bambini
Ingresso libero, gradita conferma.
 

Sabato 28 Marzo 2015

Lettura di "Indovina chi viene a merenda" e a seguire laboratorio di cucina.
Dalle 10,00 alle 11,00 e dalle 11,30 alle 12,30
Da 4 anni
Costo € 10,00

 

E poi preparatevi per le nostre giornate di CAMPUS DI PASQUA il 3 ed il 7 aprile!
 

Quando mancano le parole - Il viaggio... II puntata

Come promesso...ecco la seconda parte del racconto di Marina della nostra serata dicembrina con i Silent.

- Béatrice Rodriguez è anche autrice di un terzo buffissimo Silent, “Il Bradipo Dormiglione”, stesso formato più piccolo di un A4, lettura orizzontale.

I protagonisti sono 4 amici animali che vivono in una foresta tropicale. L’illustratore Ronan Badel ancora una volta riempie le pagine di tantissimi particolari e riesce ad umanizzare i personaggi: un bradipo-che-più-dormiglione-non-si-può è un pigro vero, di quelli che non solo si appisolano con gusto prolungato, ma anche uno di quelli che fanno di questa attività l’occupazione principale, perpetrata anche in condizioni davvero avverse; gli amici del cuore: Serpente, Tucano, Ranocchio sono davvero leali e coraggiosi, soprattutto Serpente che decide di lanciarsi in uno spericolato viaggio per riportare a casa il Bradipo addormentato quando l’albero su cui tutti loro vivono viene drammaticamente abbattuto.
Il finale è lieto, ma non si festeggia troppo ad alta voce per non svegliare chi vuole, ebbene si, ancora dormire…
Pagine verdi, ricche di humor e di un pizzico di ecologia.
Se in questo Silent, la Rodriguez e l’illustratore Badel sono stati capaci di trasportarci dall’altra parte dell’oceano e di farci immergere in un mondo tropicale, altri autori fanno del Viaggio e della scoperta di Luoghi (reali e immaginati) il loro filo conduttore: “Viaggio” di Aaron Becker, “Il Libro Rosso” di Barbara Lehman, “Floatsam” di David Wiesner sono tre capolavori da non perdere.
 
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In “Viaggio” Aaron Becker che, non dimentichiamo, è già illustratore per Disney e Pixar, dedica tavole delicate, colorate, immagnifiche, al viaggio fuori dalla quotidianità che, spesso, per una ragazzina è molto mooolto grigia.
E infatti il colore che caratterizza le prime pagine è proprio il grigio, un quasi bianco e nero che racconta il mondo di una bambina annoiata, con l’eccezione di alcuni oggetti colorati che si caricano di possibilità nascoste (un aquilone, una palla, un monopattino..)
Il mondo quotidiano della protagonista è fatto di compresenze sempre prese da altro, con lo sguardo fisso su un computer, su un cellulare o sui fornelli della cucina; persone che dovrebbero essere a lei vicine ma che, chiuse nelle loro incombenze, le negano l’apertura e il dialogo.
Per fortuna tra quegli oggetti colmi di possibilità c’è un piccolo gessetto rosso che si trasformerà in una sorta di bacchetta magica, capace di aprire una porta e di far accedere la bambina a un mondo altro.
Impossibile non pensare alla matita dell’Orso in “Orsetto e Matita” di Anthony Browne edito da Einaudi, dove il potere dell’immaginazione prende forma attraverso il tratto grafico, che permette al protagonista di trovare soluzioni inaspettate anche alle situazioni più complicate.
Aaron Becker utilizza lo stesso escamotage: basta un  gesso colorato e una bambina con la voglia di continuare a viaggiare con l’immaginazione ed ecco che tutto è possibile, tutto può essere creato.
E allora, l’autore illustratore cambia decisamente registro e le tavole si fanno colore e grandi paesaggi che prendono lo spazio di intere pagine.
La protagonista entra in un mondo incantato dominato da paesaggi capaci di togliere il fiato, che siano un’immensa foresta o un’esotica città fortificata percorsa da incredibili vie d’acqua, visti dal basso con lo stupore di chi scopre una realtà insospettabile ed enorme o a volo d’uccello mentre prova il brivido della scoperta. Il nuovo mondo della protagonista si trasforma in un continuo di paesaggi naturali ed urbani, di strutture architettoniche (con richiami identificabili in paesaggi davvero noti) e di avventure in mondi sconosciuti, in cui nulla si dà per scontato e in cui le possibilità sono sempre nuove, creative e stupefacenti.
La particolarità e delicatezza di Becker sta nel non entrare nel dettaglio dei volti e delle espressioni, ma di lasciare spazio al paesaggio, al Magnifico, allo Stupore. Quasi come se ciò che veramente importa in questa storia non è tanto chi sia il viaggiatore, ma il viaggio che ognuno di noi fa tra queste pagine.
Il fatto di potersi muovere con libertà non impedisce alla ragazzina di osservare con occhi curiosi quel che la circonda e d’intervenire rischiando in prima persona per aiutare chi è più debole di lei. La sua generosità e il suo coraggio non rimarranno fini a se stessi ma costituiranno lo spunto per una svolta importante nel percorso del suo viaggio.

La storia, narrata con delicatezza, parla di sentimenti, della noia che può essere vinta grazie all’immaginazione, della meraviglia, ma mostra anche la vanità e la crudeltà che caratterizzano alcune persone e la necessità di affrontarle con coraggio. Parla di scelte e delle ricchezze che possono donare i rapporti con gli altri e si chiude con la proposta di una nuova sfida, che il lettore potrà sognare lungo le pagine di Quest, seconda puntata – non ancora edita -  di quella che si rivela essere una Trilogia.
 
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Ed è un altro oggetto rosso che, in un altro capolavoro della letteratura senza parole, si trasforma in elemento magico capace di aprire le porte a nuovi mondi e nuovi orizzonti di conoscenza e immaginazione.
Ne “Il Libro Rosso” di Barbara Lehman, un bambino in una citta del Nord del mondo trova un libro rosso per la strada. Arrivato a scuola, comincia a sfogliarlo. Man mano un’immagine si fa più precisa: sulla spiaggia di un’isola del Sud un bambino ha trovato un libro rosso. In un doppio gioco di specchi, il lettore si trova a precipitare letteralmente dentro al libro e alla storia insieme al protagonista e, come in un tuffo all’ingiù, come in un gioco di scatole cinesi, si aprono inaspettati orizzonti. I due bambini viaggiano in un’altra parte del mondo attraverso carte e immagini, e in zoom progressivi si scoprono a vicenda e si sorridono. Al termine delle lezioni il bambino della città del Nord compera un grappolo di palloncini multicolori e si fa trasportare dal suo nuovo amico: le distanze si annullano. Ma durante il volo il libro rosso cade: un altro bambino lo troverà, lo sfoglierà e la storia potrà ricominciare. Il Libro Rosso è una storia splendida, resa con nitide, facili ma non scontate illustrazioni ad acquerello e inchiostro.
È un libro sulla lettura, sul desiderio di apprendere, sulla fantasia, sulla diversità, sul mondo.
Non è un caso che l’editore americano che ha per primo pubblicato questo albo è lo stesso di Flotsam, di David Wiesner (Clarion books, 2006) in cui il viaggio dell’immaginazione non passa più attraverso il medium di un libro ma passa attraverso una vecchia macchina fotografica e alle figure che compaiono dalla pellicola.


 
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In Floatsam l’illustratore David Wiesner è capace di dare vita a mondi fantastici collocati nelle profondità marine o poco più su. Il formato orizzontale è prediletto, insieme all’uso di colori acquarellati che, se nel paesaggio fuori dal mare sono piuttosto chiari e sfumati, quasi con un retro color seppia, nel paesaggio sottomarino diventano vividi e precisi, rendendo l’immaginario davvero reale.
La storia inizia con l’immagine di un ragazzino sulla spiaggia, dallo spirito piuttosto curioso e scientifico, visto che ha portato con sé lenti di ingrandimento e un microscopio. La bravura di Wiesner sta nel cambiare continuamente punto di osservazione, facendo entrare il lettore nella scena offrendogli diversi punti di vista… ed ecco allora che ci troviamo faccia a faccia con un enorme granchio che scopriamo non essere sulla sabbia ma appoggiato sul palmo della mano del ragazzino, mentre un occhio enorme – celato dietro a una grossa lente – osserva scrupolosamente i suoi piccoli occhi crostacei.
Quando il ragazzino abbandona le sue osservazioni e si avvicina all’acqua (cambio improvviso di inquadratura), una grossa onda lo prende alla sprovvista, buttandolo a terra. Rialzandosi, vede che il mare ha lasciato sulla sabbia una vecchia macchina fotografica.

Essendo un ragazzino sveglio, la porta subito dal fotografo per far sviluppare il rullino che ha trovato al suo interno e allo stesso tempo per metterne uno nuovo. L’impazienza del ragazzino è resa dalla sequenza di scene piccole, come a scandire il tempo che passa (o che non passa).
Le fotografie che finalmente sono consegnate alla curiosità del ragazzino rappresentano immagini vivide e dettagliatissime. Nel libro, occupano una o due pagine, immergendo il lettore in veri e propri quadri, storie nelle storie.
Sfogliando le foto, si scoprono pesci meccanici, piovre sedute in poltrona che leggono storie ai figlioletti, piccoli alieni subacquei, un pesce-palla-mongolfiera, gigantesche stelle marine con vere e proprie isole sulle loro schiene a testuggini enormi che trasportano sul loro guscio intere città fatte di conchiglie.

L’ultima fotografia ritrae una ragazza, che tiene in mano una foto che ritrae un ragazzo, che tiene in mano una foto che ritrae una ragazza e così via, in un gioco quasi Escheriano.
Il ragazzino prende ovviamente il suo microscopio e, come in un gioco di matrioske, risale alla prima foto originale color seppia, che ritrae un bimbo con vestiti e con uno sfondo da primi Novecento, in una carrellata di ritratti di chi, di volta in volta, ha casualmente (ma non troppo) trovato la macchina fotografica su una spiaggia…
Il ragazzino ora sa cosa deve fare. Si fa un autoscatto tenendo in mano la fotografia della ragazza che tiene in mano a sua volta una foto e lancia quindi la macchina fotografica nel mare. Da lì parte un nuovo viaggio, seguito questa volta solo dagli occhi del lettore che diventa lo spettatore del passaggio dell’oggetto-macchina-del-tempo da una creatura marina all’altra e del ritrovamento successivo, quando la macchina fotografica approda su un’altra spiaggia dove una nuova ragazzina sembra quasi aspettarla.
La grandezza di questa opera sta nella capacità dell’autore-illustratore di rendere estremamene vivido il contrasto tra sopra e sotto, reale e immaginario. Nella sua capacità di offrire sul palmo della mano l’idea di un mondo nascosto esattamente li, a pochi passi da noi. Nella sua idea geniale di una catena di foto che permette di andare indietro nel tempo, trasformando il ragazzino (ognuno di noi!) in  un tassello all’interno di una storia più grande fatta di tante altre persone e luoghi.. un bel messaggio di appartenenza: ognuno di noi fa parte di una Grande Storia e per una volta, in una società del consumo che accorcia la vita delle cose, si ridà valore all’Oggetto in sé che, con un po’ di immaginazione, può farsi portatore di altrettante piccole e grandi ma sicuramente magnifiche storie.
 
Da non perdere il trailer di Youtbe:
 

(Di David Wiesner non può essere perso nessuno dei suoi lavori:
-         Free Fall, il primo della sua serie di albi senza parole e vincitore della sua prima medaglia Caldecott
-         Tuesday, surreale e notturno e ricco di humor, esiste ancheil trailer su youtube, spassosissimo
-         Sector 7, pubblicato in Italia da Punto di Incontro
-         Mr.Wuffles, pubblicato nel 2013 e arrivato da pochissimo in Italia con il titolo “Mr. Ubik” edito da Orecchio Acerbo )
 
(continua…)

 

Quando mancano le parole - 1ma puntata

Quando mancano le parole,  a volte, ci si sente un po’ persi. Senza appigli, senza punti di riferimento. Manca la punteggiatura e sembra che manchi anche il fiato. O un’idea. O l’emozione che la può accompagnare.
Quando mancano le parole, è una Sottrazione.
Questo è l’effetto che possono fare alcuni libri, quelli di sole illustrazioni, i Silent Books. Sfogliarli può essere destabilizzante, all’inizio, perché i Silent Books sono storie illustrate, totalmente, o quasi prive di testo. Storie silenziose. Storie-che-si-pensa-non-raccontino-nulla.
Quando mancano le parole, arriva il Silenzio. Assenza.
Ma.
In una società bombardata dal Rumore e dalla assordante e tampinante presenza mediatica, il Silenzio è cosa rara.
Il Silenzio obbliga a una pausa. A respirare. A osservare. A creare un luogo-tempo diverso. A prendere in mano un’Orafiore di Momo.
E allora le storie silenziose, i Silent Books,  diventano un rifugio, un porto sicuro in cui rannicchiarsi e godere semplicemente della bellezza e della potenza espressiva delle immagini. Che diventano le vere protagoniste, il pattern di storie delicate, buffe, colorate  o anche no, seriose o ironiche, poetiche, rivelatrici. Opere grafiche artistiche. Anche.
Ed ecco il Paradosso: in un libro senza parole, le parole vengono create. E il Silenzio diventa Presenza. Diventa Moltiplicazione. Di parole, di suoni e di storie. Ogni volta diverse, perché influenzate dalle emozioni del momento, dal filtro di lettura, dagli occhi dalla mente e dal sentire di ogni lettore.
E guai a chi sostiene che i Silent Books sono libri relegati al mondo dell’Infanzia. Perché qualsiasi libro capace di far entrare in gioco la fantasia, la creatività, la libertà di espressione e di interpretazione, l’osservazione. Qualsiasi libro capace di mettere così in gioco valori condivisi, simboli archetipici, assenza di limiti linguistici e culturali, diventa un libro universale. Capace di dare significato e di dare voce a Storie per un pubblico lettore-attore senza età.
Di libri silenziosi, durante l’incontro di dicembre alla Libreria Librambini di Vimodrone, ne sono stati sfogliati parecchi.
Questa volta il filo conduttore non è stato un personaggio costante, protagonista indiscusso di libri selezionati. Il fil rouge è stato piuttosto l’unicità e la forza dell’Immagine proposta da Illustratori ed Illustratrici di tutto il mondo per mettere in scena storie quotidiane e straordinarie.
E’ stato come indossare tante paia di occhiali, uno per ogni autore. E’ stato come scoprire il mondo, anzi tanti mondi, attraverso lenti uniche ed inimitabili.
Impossibile non iniziare la sfilata con Iela Mari, la cui scomparsa nel 2014 ha portato un vuoto per il mondo dell’editoria internazionale, anche se le sue pubblicazioni si sono fermate agli anni Ottanta (ma le case editrici hanno fortunatamente riproposto e continuano a riproporre – quasi – tutte le sue opere).
I suoi libri, indirizzati esplicitamente ai bambini dell’asilo nido e della scuola dell’infanzia, sono vere e proprie opere grafiche, libri – ovviamente senza testo – che con forme semplici e grandi campiture, sanno raccontare la complessità della natura e della sua ciclicità, il potere della trasformazione e della creatività generatrice di cambiamento.
I libri di Iela Mari sono riconoscibili fin dagli scaffali delle librerie e delle biblioteche perché sono quasi tutti dello stesso formato: un quadrato 21x21 con parola-titolo e disegno-personaggio.
Lo straordinario è che le sue storie sono allo stesso tempo didattiche e poetiche. Didattiche perché, senza l’aiuto delle parole, Iela Mari sa raccontare con grande esattezza di particolari – quasi come in disegni di progettazione – e precisione scientifica, cicli naturali essenziali  (il ritmo delle stagioni ne “L’Albero”, la trasformazione da bruco a farfalla ne “La mela e la farfalla”, la nascita di un pulcino ne “L’Uovo e la Gallina”); poetiche perché proprio da quella precisione scientifica il racconto prende forma e sostanza, diventando poesia. Perché c’è poesia nell’affettuosità dei particolari (la gallina che prepara il giaciglio, il suo sguardo stupefatto dinanzi al miracolo della nascita; la formica che osserva il bruco che spunta dalla mela; l’albero immobile mentre tutto intorno a lui cambia e si fa suoni impalpabili e fragorosi, sottili e forti) e c’è poesia nel sereno distacco – e rispetto - di cicli che vanno oltre la presenza umana perché così è e sarà sempre.





 
In un certo senso, sono libri rassicuranti, quelli di Iela Mari, anche grazie all’uso saggio delle forme, che i bambini conoscono e da cui partono per creare realtà più complesse. E allora un tondo può diventare ed essere tante cose diverse (“Il tondo”); e allora un palloncino può diventare mela e poi farfalla e poi fiore e poi ombrello e poi ancora da capo, in un giro-tondo senza fine (“Il Palloncino Rosso”); e allora da un frutto di mare (guarda caso, tondo) si può arrivare a un anello col rubino, agli uccelli trampolieri, a un girotondo di bambini, a un buco nella serratura, a un vulcano in eruzione e tornare al motivo iniziale (“Il riccio di mare”).
Per chi conosce Iela Mari e ne vuole sapere di più, soprattutto del personaggio che è stato, ma anche del suo contesto storico, dell’evoluzione delle sue opere, della sua filosofia grafico-artistica e molto di più – il libro “Iela Mari, il mondo attraverso una lente” di Babalibri è una antologia rivelatrice.
Un altro artista che gioca con l’uso sapiente della grafica per rappresentare una storia e che questa volta abbandona le certezze rassicuranti caricando le pagine di suspence, è di nazionalità francese: Antoine Guillopé.
Le Loup noie” non è ancora edito in Italia ma poco male perché ancora una volta sono le immagini a parlare.
La copertina, con quegli occhi da belva e lo sfondo nero, è inquietante. Quando si apre il libro compaiono lo scenario (un bosco) e i protagonisti (un ragazzino e un lupo)… insomma, il tema e il bianco e nero che accompagneranno tutte le pagine confermano la prima impressione; si voltano le pagine con precauzione e con il fiato sospeso già in partenza.
Le illustrazioni sono molto grafiche: Guillopé gioca con il bianco e nero, con il verticale (gli alberi e la neve che cade) e l’orizzontale con cui rende gli spostamenti e i movimenti; i rami degli alberi si stagliano in intricati giochi di pizzo, i tronchi degli alberi definiscono gli spazi in modo irregolare. L’illustratore gioca molto con il cambio dell’angolazione e del punto di vista dando  quasi una impostazione cinematografica alla storia. La narrazione si scandisce in un crescendo di paura e di senso di ineluttabilità: un ragazzo passeggia nella neve; un lupo si muove nel retroscena; stupore della neve che cade; minaccia che si rivela bruscamente; il ragazzo avverte la presenza del lupo; il lupo attacca e……  colpo di scena! Tutto si ribalta: sia i colori (il bianco diventa nero e il nero diventa bianco) che la nostra percezione del lupo e della foresta: il lupo si trasforma da cattivo e pericoloso in salvatore;  la volta protettrice e rassicurante degli alberi diventa una minaccia.
Con una resa davvero efficace e geniale, Antoine Guillopé sa trasmettere un messaggio semplice ma non banale: l’apparenza inganna; niente è in realtà ciò che sembra.
Facile, facilissimo, ripensare allora a “Oltre L’albero” di Sadat Mandana che ribalta le apparenze.
 
Facile anche collegarsi alla duologia di Béatrice Rodriguez edito da Terre di Mezzo e alla sua capacità di raccontare di come il primo sguardo molte volte inganna . Lo stile grafico è ora buffo e colorato, le pagine sono piene di particolari, i personaggi – animali personificati che mantengono in partenza  i loro tratti stereotipati – sono davvero divertenti.
Ne “Il Ladro di polli” un pugno di amici difende la gallina prelevata dalla volpe, in un rocambolesco inseguimento che si conclude con la rivelazione che quel che lungo le pagine sembrava essere un rapimento, era in realtà una fuga d’amore. Il  seguito riprende le gesta della coppia ormai affermata volpe-gallina, giocando questa volta sul ribaltamento dei ruoli… chi è donna e chi è uomo? Chi è mamma e chi è papà? Finale a sorpresa...
 
 (autrice del post: Marina Valota, lettrice del gruppo LIA- Vimodrone)

Programma Febbraio e un assaggio di Marzo...

 
Continuano gli incontri del mercoledì pomeriggio per le letture ad alta voce, mi raccomando,
 alle 16,45, non mancate!

E per chi vuole...merenda in libreria.

 

Sabato 7 Febbraio ore 10,30


"Viviamo su una palla che galleggia nel niente"
 

Letture e laboratorio liberamente ispirato a

"Il libro delle terre immaginate" (Ippocampo Edizioni)


Da 6 anni

Costo € 10,00

 

Da Martedì 10 Febbraio 
riprendono gli incontri dello “spazio mamma-bimbo"
aperti naturalmente anche a papà, nonni e tata
dalle 10 alle 12,30

Uno spazio dedicato dove sperimentare, conoscere e condividere
Durante i vari incontri i bambini potranno sperimentare laboratori tattili e sensoriali, ascoltare storie, cantare e crescere.

Per bimbi da 0 a 18 mesi

Iscrizione mensile, costo € 5,00 ad incontro.
 

Sabato 14 Febbraio ore 10,30


"L'amore si fa giallo"
Laboratorio di manipolazione multimaterico ... da fare con il cuore...
 
Da 4 anni
Costo € 10,00
 
 
Sabato 21 Febbraio il secondo incontro con "Labolibro"
dalle 10 alle 11 o dalle 11,30 alle 12,30:


Dal Labolibro lettura + laboratorio con Anna Cairanti, autrice del libro "Buonanotte a tutti" - una filastrocca prima di addormentarsi, edizioni Clavis. Attraverso la lettura del libro i bambini scopriranno che cos'è un corpo e di quali parti è fatto, dalla testa ai piedi.
Ma un corpo può lasciare anche delle impronte...un dito, una mano e perché no, la punta del naso...


Da 2 anni a 5 anni
Costo € 10,00 (€ 5,00 per i fratelli grandi da 5 anni in su)
 
 
Martedì 17 Febbraio ore 21,00

Conoscete il gruppo "Leggere insieme...ancora"?
Venite al nostro incontro


ingresso libero e gratuito, gradita conferma di partecipazione
 
Sabato 28 Febbraio ore 10,30

"I Cuscini di Benedetta"
Creiamo il nostro personaggio preferito e lo facciamo 3D...


Da 6 anni
Costo € 12,00
 

Sabato 28 Febbraio ore 15,30

"Chissà"

 

incontro con l'autrice

Marinella Barigazzi legge e presenta il suo libro edito da Kite Edizioni

da 6 anni

Ingresso libero e gratuito, si consiglia l'acquisto del libro autografato



Domenica 1 marzo, ore 15,30

Sabina Colloredo
Incontro e reading di letture con Sabina Colloredo, autrice dei titoli su Margaret Mead, Peggy Guggenheim, Cleopatra, Isadora Duncan e Penelope.
Aperto a tutti: ragazzi, insegnanti, genitori. Ingresso libero

Domenica 8 marzo ore 16,00

"A casa di Maria"

Presentazione del libro "Dalla parte dei Bambini, la rivoluzione di Maria Montessori" di Daniela Palumbo a cura di Cecilia Quagliana, Direttrice Didattica de "La Casa dei bambini", scuola Montessori di Milano
Aperto a tutti: ragazzi, insegnanti, genitori. Ingresso libero